Approfondimenti: La Cellulite

L’indicazione principe della carbossiterapia è indubbiamente la cellulite.

Che cosa è la cellulite?

Il razionale dell’impiego della carbossiterapia è legato alla sua azione positiva su quelli che sono gli aspetti all’origine della cellulite stessa.

Il tessuto adiposo (quello in cui origina la cellulite) è di tipo connettivale ed è costituito da cellule adipose, elementi stromali, vasi (sanguigni e linfatici) e fibre collagene.

Se ne distinguono tre tipi:

Tessuto Adiposo Bianco:

rappresenta circa il 15% del peso corporeo nell’uomo e il 22% nella donna. Può andare incontro a notevole aumento o a riduzione. Questo tipo di tessuto si riscontra nel sottocute, nel retroperitoneo, mesentere e omento.

Tessuto Adiposo Bruno

presente nel feto e nel neonato, nell’adulto è presente in scarsissima quantità.

Tessuto Adiposo “Beige”:

di recente scoperta, localizzato tra le cellule del tessuto adiposo bianco, in sede sovra-claveare ed a livello della colonna vertebrale. Ad esso sembra essere attribuita la capacità di bruciare calorie e quindi ridurre il tessuto adiposo bianco. Numerosi studi scientifici lo vedono coinvolto per capire come combattere obesità e diabete.

La cellulite è un termine comunemente usato per indicare una condizione medica definita nel tempo in vario modo: adiposi edematosa, dermato-panniculosi deformante, panniculopatia edemato-fibro-sclerotica etc.

Potremmo definirla come un complesso di alterazioni della crescita del tessuto adiposo che comporta un aspetto sproporzionato, ridondante ed irregolare (a buccia di arancia) delle cosce, fianchi, glutei, addome e seno, causata da accumuli non uniformi di tessuto adiposo in donne post-puberi e raramente anche negli uomini. Scientificamente la cellulite è una flogosi (infiammazione) del tessuto adiposo.

È correlata a fattori sessuali, genetici, stili di vita e abbigliamenti incongrui ed è condizionata dalla presenza di fattori predisponenti ed aggravanti, tra questi ultimi, rivestono spesso un ruolo determinante la presenza di una insufficienza venosa e linfatica.

Purtroppo, per tutte le ragioni suddette, la cellulite è una “malattia” cronica, pertanto qualsiasi trattamento è finalizzato a gestire nel tempo una condizione clinica non risolvibile, ma sicuramente migliorabile.

Nella quasi totalità dei casi gli inestetismi cutanei che un chirurgo ed un medico estetico devono affrontare sono dovuti alla presenza di accumuli di tessuto adiposo bianco nel sottocute.

I quadri clinici determinati da alterazioni di questo tessuto sono essenzialmente di due tipi:

ACCUMULI LOCALIZZATI (adiposità localizzata)

ACCUMULI DIFFUSI (cellulite)

Tali condizioni spesso coesistono nello stesso individuo e pertanto vanno trattate insieme.

Gli inestetismi correlati alla presenza di grasso nel tessuto adiposo nel sottocute sono condizionati dal particolare quadro anatomico. Tale problema è presente nell’85% delle donne dopo la pubertà.

La struttura anatomica del tessuto adiposo è fortemente correlata al diverso quadro genetico ed ormonale tra uomo e donna, ovvero alla differente anatomia delle fibre connettivali che risalgono dalle fasce muscolari fino al derma (la parte più profonda della pelle).

Differenza tra cellulite e adiposità localizzata

Spesso si confonde la cellulite con l’ADIPOSITA’ LOCALIZZATA. Questi due fenomeni hanno cause e manifestazioni differenti, anche se spesso coesistono nella medesima persona, ma per una corretta terapia devono essere ben conosciute e distinte.

L’adiposità localizzata, è dovuta ad un accumulo di grasso in specifiche aree del corpo, dove sono presenti i cosiddetti cuscinetti adiposi (fat pad), accumuli di grasso circoscritti presenti sempre nelle medesime aree corporee (braccia, addome, cosce, trocanteri, ginocchia, etc). Sono quelle aree che danno origine alla silhouette corporea.

Si parla di adiposità localizzate per persone con BMI (indice di massa corporea) inferiore a 30, ovvero non obese.

In soggetti con BMI > 30 si parla infatti di OBESITA’ DISTRETTUALE.

Nell’ADIPOSITA’ LOCALIZZATA, a differenza della CELLULITE, la pelle si presenta spesso liscia, omogenea e di colore normale, senza alcuna plica e priva di strutture biancastre o bianco-grigiastre.

Per ridurre queste aree il trattamento più adatto resta sempre la chirurgia, che mediante l’aspirazione di grasso (LIPOSUZIONE), ne riduce il volume e di conseguenza migliora la silhouette. In questo caso la CARBOSSITERAPIA diventa una terapia di supporto al trattamento chirurgico e molto spesso ne potenzia il risultato.

In presenza della sola CELLULITE, il trattamento di elezione resta la carbossiterapia. La chirurgia potrebbe addirittura peggiorare il quadro clinico o causare spiacevoli effetti antiestetici dopo l’intervento.

TERAPIA DELLA CELLULITE

Mai come in questo caso, l’approccio deve essere a più livelli. Non esiste una cura per la cellulite, spesso la malattia stessa ha periodi di riattivazione e peggioramento.

Qualsiasi terapia, con qualsiasi mezzo utilizzato, non deve quindi essere intesa come risolutiva o miracolosa, ma come sostegno per arginare una malattia cronica.

Il trattamento comprende:

CARBOSSITERAPIA: riveste un valore fondamentale perché agisce a più livelli ( sottocute, setti, derma e microcircolo)

VARIAZIONI DELLO STILE DI VITA: evitare indumenti troppo stretti, evitare la posizione seduta per troppo tempo, svolgere attività fisica regolare.

CONTROLLO DELL’INSUFFICIENZA VENOSA E LINFATICA.

CONTROLLO DIETETICO: fondamentale, soprattutto se in sovrappeso.

UTILIZZO DI TRATTAMENTI MEDICI NON CHIRURGICI: ultrasuoni, radiofrequenze (meglio le MONOPOLARI), crioterapia, mesoterapia, pressoterapia (utilissima nelle insufficienze venose degli arti)

UTILIZZO DI TRATTAMENTI CHIRURGICI: soprattutto in presenza di adiposità localizzate.

 

Il termine forse più adatto per definire la cellulite è probabilmente quello di PANNICULOPATIA EDEMATO-FIBRO-SCLEROTICA, che definisce al meglio la cellulite, ovvero una malattia che può presentarsi con vari gradi:

EDEMA del tessuto

FIBROSI del tessuto

SCLEROSI, ovvero un indurimento dei tessuti in seguito a fenomeni infiammatori che hanno raggiunto l’esito cicatriziale.

Visivamente essa si può presentare essenzialmente in tre aspetti: la BUCCIA DI ARANCIA, il DIMPLING cioè la presenza di fossette sulla pelle, l’effetto materasso negli stadi più avanzati.

STADIO 1

Superficie cutanea regolare sia in piedi che sdraiati, pinch test positivo. Il pinch test si esegue pizzicando delicatamente alcuni centimetri di pelle tra il pollice e l’indice nella zona delle natiche, delle cosce, dell’addome o delle braccia; se positivo evidenzia un raggrinzimento della cute o effetto materasso.

STADIO 2

Superficie cutanea regolare in piedi ma non sdraiati, mattress phenomenon in posizione eretta, pinch test positivo

Il mattress phenomenon (effetto materasso) è quell’aspetto caratteristico che assume la cute in presenza di cellulite che ricorda le pieghe del materasso

STADIO 3

Mattress phenomenon sia in piedi che sdraiati.

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